10.5 C
Verona
giovedì 30 Marzo 2023
10.5 C
Verona
giovedì 30 Marzo 2023

Difficili da pronunciare ma facili da leggere. 100% ufficio stampa per vocazione e forma mentis.

VINO (OSS. UIV-ISMEA-VINITALY): EXPORT VINO 2022, RECORD IN VALORE +9,8% (7,9 MLD DI EURO), VOLUMI PIATTI -0,6%  

Pubblicato il

MERCATO HA RETTO AGLI AUMENTI, MA RALLENTA A FINE ANNO. DINAMICA DIFFICILE NEL 2023

  • Usa (+10%) in testa nei valori, su anche Germania (+5%) e Uk (+10%). Exploit Francia (+25%)
  • Volumi giù per i top 3 mercati (-4%)
  • Surplus costi fa impennare prezzo medio (+11%) ma erode egualmente margini imprese
  • Rallenta la crescita: nell’ultimo trimestre +4,8% valore e -3,2% volume
  • Ancora bene gli spumanti (+6% volume), rossi fermi entry level in sofferenza. Bene quelli premium

L’Italia del vino sfiora il traguardo degli 8 miliardi di euro chiudendo l’export 2022 con un nuovo record commerciale:7,9 miliardi di euro di euro (+9,8%) a fronte di volumi piatti (22 milioni di ettolitri, -0,6%). Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv, Ismea e Vinitaly, che ha elaborato i dati rilasciati oggi da Istat sui 12 mesi dello scorso anno, il mercato ha retto anche alle inevitabili quanto parziali variazioni dei listini, ma l’escalation dei costi di produzione ha abbondantemente eroso i margini della filiera in particolare per i prodotti entry-level e popular (fino a 6 euro al litro). Il risultato finale, vista anche la congiuntura, è senz’altro positivo per uno dei settori del made in Italy più virtuosi nella bilancia commerciale, che chiude in attivo di oltre 7,3 miliardi di euro. Rimane, rileva l’Osservatorio, la consapevolezza che il record commerciale sia senz’altro determinato da un doping dei prezzi, tanto necessario al fine di limitare l’erosione dei margini causata dal surplus dei costi, quanto pericoloso sul fronte dei consumi previsti per il 2023. Ultimo trimestre in forte rallentamento, con chiusura nei valori a +5% contro +19% di marzo, +11% di giugno e +12% di settembre, mentre i volumi si mantengono in scia negativa (a -3% medio da giugno, con il solo primo trimestre positivo). Tra i competitor, la Francia si conferma leader mondiale con 12,3 miliardi di euro (+11% valore e -5% volume) mentre l’Italia mantiene la posizione di primo fornitore a livello quantitativo e secondo in valore davanti alla Spagna (2,98 miliardi di euro, che chiude a +3,5% nei valori e -9% nei volumi).

MERCATI

Incrementano a valore tutti i principali mercati della domanda, a partire dagli Stati Uniti (+10%) che si confermano primo mercato export italiano con una quota di mercato del 23%. Seguono, tra i top buyer, la Germania (15% lo share), che sale del 5% a 1,2 miliardi di euro; poi Regno Unito (+10%), Canada (+11%), Svizzera (+3%) e una Francia in forte progressione (+25%). Diverso il quadro dei volumi, in calo o stazionari in tutte le principali destinazioni (Usa a -6%, Germania a -2%, Uk a -4%) a eccezione di quella transalpina (+16%, dovuto alla poderosa crescita del Prosecco, +20%). Ancora in caduta la domanda cinese, che chiude i conti a -28% sul fronte dei vini in bottiglia.

TIPOLOGIE

Tra le tipologie – rileva l’Osservatorio targato Unione italiana vini, Ismea – Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare e di Vinitaly – continua il forte traino degli spumanti che volano a +19% in valore (Prosecco a +22%) e confermano la positività sui volumi (+6%, di cui +6% Prosecco e +9% Asti Spumante), mentre faticano i vini fermi imbottigliati (-3% volume), con i rossi in sofferenza che chiudono a -4% volume e +4% valore, contro il +12% dei bianchi. In particolare, sui rossi, risultano in contrazione i volumi nelle fasce di posizionamento più basse (sotto i 3 euro), mentre tengono molto bene e anzi risultano in buona crescita i vini premium, in particolare piemontesi (+9%), veneti (+4%) e toscani (+6%). I frizzanti cedono il 7% in volume ma guadagnano il 6% a valore.

REGIONI

Per quanto riguarda la classifica regionale, con oltre 2,8 miliardi di euro di fatturato all’estero e una performance nei dodici mesi superiore alla media italiana (+13,4%) il Veneto rafforza la sua leadership sulle esportazioni tricolore, guadagnando una quota pari al 36% sul totale nazionale. Si confermano anche il secondo e terzo posto del podio, con il Piemonte in crescita rallentata (+4,6%, a 1,28 miliardi di euro) e tallonato dalla Toscana, che chiude in linea con i risultati nazionali (+10,4%, 1,25 miliardi di euro). A seguire le 3 regioni, responsabili complessivamente del 68,2% dell’export enologico made in Italy, il Trentino Alto-Adige (-1,1% il risultato tra gennaio e dicembre 2022) e l’Emilia-Romagna (+8,9%). Sul fronte delle performance nelle principali regioni enologiche, spiccano le accelerazioni di Friuli-Venezia Giulia (+39,7%), Marche (+25,9%) e Sicilia (+21%).

━ Ti potrebbe interessare

VINO, BRUNELLO DI MONTALCINO: A VINITALY 134 AZIENDE TRA DEGUSTAZIONI E BUSINESS

DOMENICA 2 APRILE LA TEN YEARS CHALLENGE 2008-2018, UN TASTING TRA PASSATO E FUTURO DEL PRINCIPE DEI ROSSI TOSCANI  Con 134 cantine, di cui...

VINO, VINITALY: 76 LE AZIENDE MARCHIGIANE IN PARTENZA CON IMT

Sono 36 le aziende targate Istituto Marchigiano di tutela vini che, da domenica 2 a mercoledì 5 aprile, si affacceranno sulla 55^ edizione di...

VINO, REGIONE MARCHE: CENTO CANTINE A VINITALY, APPUNTAMENTO A VERONA DAL 2 AL 5 APRILE  

ENOTURISMO E BIOLOGICO, MA ANCHE OLIO PROTAGONISTI DEGLI SPAZI REGIONALI Con 100 cantine (delle quali 49 con la collettiva sostenuta dalla Regione e oltre 200...

VINO, VINITALY IN FERMENTO PER L’ASTI DOCG

DAL CONSORZIO PIÙ ANTICO D’ITALIA I TREND ENOLOGICI PIÙ FUTURIBILI Sarà un Vinitaly declinato al futuro quello dell’Asti spumante e del Moscato d’Asti, in...

A VINITALY AND THE CITY L’INCREDIBILE VITA DI MAURIZIO CATTELAN IN PAROLE E MUSICA

IL 31 MARZO LA PERFORMANCE IMMERSIVA A CURA DI ARTVERONA. SI ALZA IL SIPARIO SUGLI EVENTI DEL FUORI SALONE A VERONA DAL 31 MARZO...
spot_img