“I più grandi consumatori di vino mondiali si orientano sulle 4 ‘B’: Bordeaux, Borgogna, Brunello e Barolo. E in Asia gli italiani hanno un potenziale enorme (…) Ho tanta esperienza con i vini francesi vecchi e il Brunello 2016 me li ricorda (…) ha questa impronta che si può definire classica, ma nel contempo moderna: i produttori hanno capito come lavorare in cantine per favorire la morbidezza”. Così James Suckling in un estratto dell’intervista di Lara Loreti uscito su Il Tirreno (pag. 19) venerdì mattina, dopo l’inserimento di 3 Brunello 2016 nella sua Top 100 mondiale, insieme a 8 Riserva 2015.
IL TIRRENO – IL LATO B DEL VINO CHE CONQUISTA L’ASIA. BRUNELLO E BAROLO DIVENTANO UN MUST
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