FALLICO (PRES. CONOSCERE EURASIA E BANCA INTESA RUSSIA): POTENZIALITÀ ENORMI, RUSSIA TESTA DI PONTE PER EURASIA E CINA
Impiantistica, metallurgia, cantieristica e infrastrutture sono le basi su cui far ripartire il business tra Friuli Venezia Giulia e Russia, dopo un primo semestre di quest’anno in forte contrazione. È la sintesi del 2° seminario italo russo di oggi a Trieste, evento organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia, Roscongress, Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, in collaborazione con Centro Culturale Veritas, Intesa Sanpaolo, Banca Intesa Russia, Generali e Rizzani de Eccher S.p.A.
“Lo stato attuale non rende giustizia alle potenzialità commerciali tra la Russia e la vostra regione – ha detto il presidente di Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia, Antonio Fallico –. Un business che fa della complementarietà dei beni e servizi un valore aggiunto su cui riavviare le relazioni commerciali. La Russia – ha concluso – è da sempre un mercato strategico per il Friuli Venezia Giulia, ma anche testa di ponte verso la grande Eurasia e la Cina, grazie agli accordi Mosca-Pechino sulla nuova Via della Seta, che possono aprire ulteriori enormi possibilità per il tessuto industriale e imprenditoriale della regione”.
Nel semestre, rispetto al pari periodo 2018, si segnalano in contrazione gran parte dei fondamentali commerciali sia in entrata che in uscita, con un interscambio a 218 milioni di euro, in discesa del 32,8%. L’export sconta un -30,7% (a quota 92 milioni di euro) per effetto del calo abbastanza generalizzato del manifatturiero, che passa da 130 a 90 milioni di euro (-31,3%) complice il crollo degli apparecchi elettrici (-85,3%, da 49 a 7 milioni di euro). Sempre nell’ambito del manifatturiero, volano invece i prodotti metallurgici, che guadagnano il 102%, e i macchinari (+15,8%). Pur con valori ancora bassi a causa delle sanzioni, in ripresa anche i prodotti agricoli (+7,2%). Le province virano tutte in negativo a eccezione di Pordenone – che supera Udine al primo posto per export verso Mosca – segnalata in sensibile crescita (+18,1%) grazie in particolare all’impennata sui metalli (+343,1%).
EXPORT | 1 SEM 2018 | 1 SEM 2019 | VAR |
Friuli VG | 132.634.097 | 91.875.156 | -30,7% |
Pordenone | 35.463.695 | 41.883.329 | 18,1% |
Udine | 43.693.158 | 36.773.461 | -15,8% |
Gorizia | 48.092.200 | 8.335.388 | -82,7% |
Trieste | 5.385.044 | 4.882.978 | -9,3% |
INTERSCAMBIO | 1 SEM 2018 | 1 SEM 2019 | VAR |
Friuli VG | 324.059.878 | 217.813.100 | -32,8% |
Dati Istat, primo semestre 2019 – elaborazione Conoscere Eurasia