23.3 C
Verona
lunedì 29 Aprile 2024
23.3 C
Verona
lunedì 29 Aprile 2024

Difficili da pronunciare ma facili da leggere. 100% ufficio stampa per vocazione e forma mentis.

CINA, INDAGINE: LIFESTYLE ITALIANO, ILLUSTRE SCONOSCIUTO

Pubblicato il

7 SU 10 NELLA CLASSE MEDIO-ALTA DELLE METROPOLI CINESI NON CONOSCONO I PRODOTTI ITALIANI

È la Ferrari (18%) il prodotto/brand di gran lunga più conosciuto dall’upper-class cinese, seguito da pasta (10%), Gucci (9%), Barolo e Fiat al 5% e Armani al 4%. Ma quasi 7 intervistati delle metropoli cinesi non sono in grado di citare alcun simbolo del made in Italy tra cibo, vino, moda, arredo e auto. Lo rivela un estratto dell’indagine dell’Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies sul posizionamento del made in Italy in Cina condotta lo scorso giugno da Nomisma Wine Monitor su un campione di 2.000 cittadini dal reddito medio-alto residenti a Pechino, Shanghai, Canton e Hong Kong.

Un gap di conoscenza – secondo l’indagine Percezione e posizionamento del made in Italy in Cina – cui fanno da contraltare le intenzioni di acquisto dichiarate dai consumatori, che prevedono un aumento della spesa nei prossimi 2-3 anni di prodotti italiani in particolare per cibo, vino e moda. In generale la curiosità verso ‘nuovi prodotti italiani a oggi non disponibili’ è alta, soprattutto per il cibo (51%) e la moda (45%), seguiti da vino e arredo (29%) e l’auto (17%). Tra i brand più ambiti, l’unico marchio che si distingue in doppia cifra è ancora quello del cavallino di Maranello (24%) in un panel di risposte in cui emerge tutta la non conoscenza dei merchi del Belpaese.
“La missione in Cina del ministro Di Maio di questi giorni – ha detto la Ceo di Business Strategies, Silvana Ballotta – riporta l’attenzione sulla necessità di ancorare la promozione e la conoscenza del made in Italy su fatti concreti e non su annunci fine a se stessi. Il peso dell’Italia sul totale delle importazioni cinesi è ancora minimo: con un valore di 18 miliardi di euro, il made in Italy vale infatti solo l’1% del totale delle importazioni cinesi e occupa il 22° posto nella classifica dei Paesi fornitori. Una quota di mercato che si abbassa ancora di più se si considera il solo import agroalimentare, allo 0,5%, che riesce a far sembrare gigantesca pure la nanoshare del nostro mercato vinicolo, attorno al 6%. C’è spazio e c’è voglia di made in Italy – ha concluso –, i consumatori sono curiosi, ma per tradurre questo gap in potenziale dobbiamo imparare a raccontarci a partire dal prodotto”.
Nell’analisi sulla perception tra Italia, Giappone, Usa e Francia, l’aggettivo/immagine riservato al Belpaese è quello della passione, mentre il Giappone si distingue per cultura/tradizione, qualità, salute/benessere e risparmio. In generale l’affermazione dell’unicità dello charme francese è evidente e si evidenzia nell’estetica/bellezza, stile/eleganza e status symbol/lusso. Agli Stati Uniti viene associata l’immagine di creatività e dell’innovazione.

Somministrazione Questionario: metodo CAWI (Computer Assisted Web Interviewing). Numerosità campionaria: 2000 consumatori. Popolazione di riferimento: 18-55 anni residente nelle principali città (Pechino, Shanghai, Canton e Hong Kong) con redditi medio-alti (personal monthly income before tax almeno 6000 RMB). Disegno campionario: campione proporzionale per genere e classe di età in ciascuna città considerata.

━ Ti potrebbe interessare

VINO, CONSIGLIO UIV: NO A RICORSO INDISCRIMINATO A ESPIANTI

“La viticoltura porta vita. Salvare il vigneto significa ripopolare le zone: togliere il vigneto significa tornare all’abbandono, le aree interne del Paese ne sono...

VINO, ASTI SPUMANTE E MOSCATO D’ASTI NEI CALICI DEGLI INTERNAZIONALI BNL D’ITALIA

PER IL TERZO ANNO CONSECUTIVO L’ASTI DOCG È OFFICIAL SPARKLING WINE DELL’ATP MASTERS 1000 DI ROMA  Triplo ace per il Consorzio Asti Docg che...

VINO, MARCHE: BILANCIO POSITIVO PER VINITALY 2024

ANTONINI: ENOTURISMO, BIO E SOSTENIBILITÀ PER CONQUISTARE NUOVI MERCATI Una presenza in crescita di operatori qualificati e buyer esteri, un dibattito vivace sul futuro del...

VINITALY, CAMBRIA (CONSORZIO ETNA): SI CHIUDE EDIZIONE DI ALTO PROFILO PER BUSINESS

“Si chiude un Vinitaly di alto profilo per l’Etna Doc sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo di buyer italiani ed esteri. Siamo molto soddisfatti”....

VINO, BINDOCCI (CONSORZIO BRUNELLO): VINITALY AD ALTEZZA ASPETTATIVE

“Chiudiamo un Vinitaly all’altezza delle nostre aspettative: abbiamo riscontrato un’ottima presenza di operatori altamente profilati provenienti da tutto il mondo”. È questo il commento...
spot_img