È operativo a pieno regime il nuovo impianto di Enoplastic per recuperare e riutilizzare i solventi, una struttura innovativa che consente allo storico brand del Gruppo Crealis specializzato in particolare nella produzione di capsule e capsuloni di rigenerare e reimmettere nelle linee di lavorazione i solventi che fungono da base per la colorazione, fino ad azzerare la necessità di riapprovvigionamento. L’impianto, che già da diversi mesi consente al sito produttivo di Bodio Lomnago di lavorare senza acquistare solventi, è stato realizzato su misura e ha una capacità produttiva di 110.000 m3/ora, con un potenziale di recupero pari a 1.000 tonnellate all’anno a fronte di un fabbisogno annuo stimato in circa 600 tonnellate di solvente. In funzione 24 ore su 24 e per 6 giorni a settimana, l’impianto aspira i solventi utilizzati in forma gassosa, poi li condensa e li distilla, separando le impurità (circa il 2%) e rendendoli pronti per essere immediatamente riutilizzati.
“Si tratta di un investimento molto importante sotto tutti i punti di vista – spiega il ceo di Crealis, Michele Moglia –. Un progetto su cui lavoriamo da più di tre anni e che ora rende finalmente tangibile il nostro impegno a ridurre l’impatto ambientale, in linea anche con i nostri obiettivi di decarbonizzazione. Non solo non acquistiamo più solventi e non abbiamo necessità di smaltirli, ma il processo di recupero è meno energivoro della produzione di nuovi solventi. Possiamo parlare di un’economia davvero circolare, resa possibile dalla ricerca e dall’innovazione tecnologia, ma anche dalla valorizzazione e formazione delle risorse umane”. Per seguire l’impianto è stato infatti creato e formato un team altamente specializzato, che ne garantisce funzionamento, manutenzione e sicurezza.
Il progetto è stato realizzato insieme al partner tecnico Donau Carbon, azienda leader nel trattamento dei Composti Organici Volatili, che ha prima costruito un primo impianto pilota con una capacità di 15.000 m3/ora (oggi operativo nella consociata Rivercap, nel sito produttivo di Lapuebla de Labarca in Spagna), e poi l’attuale impianto definitivo. L’iniziativa si inserisce nel percorso di transizione energetica, sostenibilità e decarbonizzazione. Come annunciato lo scorso maggio, dopo aver attestato le emissioni totali di carbonio del Gruppo a 136.7 kt CO2e (dati 2022), Crealis si è infatti impegnata a fissare sullo standard Science Based Targets initiative (SBTi) gli obiettivi di riduzione a breve termine entro il 2030 (obiettivi in fase di validazione da parte di SBTi): -42% per le emissioni dirette di gas a effetto serra (Scope 1) e quelle indirette legate al consumo di energia (Scope 2), e -25% per quelle provenienti dalle attività della catena del valore (Scope 3), rispetto all’anno di riferimento 2022.
Fondata nel 1957 a Bodio Lomnago (Varese), Enoplastic è leader mondiale nella produzione di chiusure di garanzia per l’industria del vino e dei liquori, e produce capsule termoretraibili e in polilaminato, capsuloni, tappi a vite, gabbiette e tappi tecnici. Dal 2022 è parte di Crealis, gruppo internazionale leader globale nelle soluzioni di chiusura con un fatturato globale da oltre 300 milioni l’anno, 1500 dipendenti, 17 siti produttivi in 8 Paesi e una presenza commerciale in oltre 70 paesi, per circa 5 miliardi di pezzi prodotti ogni anno. Affiancano Enoplastic altri 7 marchi storici specializzati nei diversi segmenti del comparto chiusure: le italiane Pe.Di e Supercap, le francesi Sparflex e Le Muselet Valentin, la spagnola Rivercap e, oltreoceano, la californiana Maverick Enterprise e la messicana Corchomex. Circa il 35% del fatturato complessivo è made in Italy e la governance del gruppo è affidata al CEO Michele Moglia.