(Verona, 25 ottobre 2018). “L’Europa non può essere l’anello passivo, il pungiball delle tensioni e dell’economia politica mondiale. Anche quest’anno ci troviamo, con meno speranza dell’anno scorso, a discutere di uno scenario che va verso un ulteriore raffinamento delle sanzioni. Si tratta di un’involuzione dell’economia internazionale che sta fortemente cambiando lo schema del commercio”. Lo ha detto Romano Prodi, presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, intervenendo nella prima sessione speciale dell’XI Forum economico eurasiatico in corso a Verona dedicata all’Economia della fiducia e sicurezza energetica della Grande Eurasia.
“Un cambiamento – ha proseguito l’ex presidente del Consiglio – che crea disorientamento. Mentre la Russia cerca di compensare con la Cina, l’Europa si trova in un crescente isolamento economico derivante da una continua tensione politica. Mancano le iniziative concrete: stiamo perdendo un ruolo commerciale che è sempre stato la grande forza dell’Europa, siamo ancora il più grande produttore manufatturiero e più grande esportatore, ma con una tendenza a perdere che preoccupa moltissimo. Non c’è un movimento che riequilibra questa perdita di rapporti con la Russia. L’Europa – ha concluso Prodi – deve iniziare a dialogare con la Commissione economica eurasiatica, perché stiamo sciupando un patrimonio di rapporti economici mentre abbiamo bisogno di un win win, di una strategia vincente da entrambi i lati”.
L’XI Forum Economico Eurasiatico di Verona è organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia, Roscongress e Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, in partnership con Intesa Sanpaolo; Rosneft; Gazprombank; Credit Bank of Moscow; Region – Group of Companies; Visa Handling Services; in collaborazione con Banca Intesa Russia; Pirelli; Coeclerici; Assicurazioni Generali Italia; Accenture; S7 Profi e con il supporto di AEB – Association of European Business; ITTN – International Technology Transfer Network.