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FORUM EURASIATICO: IL MADE IN ITALY RIALZA LA TESTA IN EURASIA

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FALLICO (PRES. CONOSCERE EURASIA): UEEA PORTA DI ACCESSO ALLA CINA PER KNOW HOW ITALIANO

Saranno più di 900 le imprese italo-eurasiatiche presenti al X Forum economico eurasiatico di Verona (19-20 ottobre), in rappresentanza di oltre il 90% dell’interscambio tra le 2 aree. Dalla finanza all’energia, dall’industria ai trasporti, al Forum scaligero sarà protagonista la ripresa dei flussi commerciali, ora in forte incremento dopo 3 anni di crisi congiunturale e geopolitica. Nel primo semestre di quest’anno – secondo l’analisi della direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo in collaborazione con l’Associazione Conoscere Eurasia – l’interscambio con l’Unione economica eurasiatica (Ueea) è cresciuto del 15,9% (11,7 miliardi di euro), con l’export made in Italy a +15% e addirittura a +24,5% in Russia, che rappresenta l’85% dell’intero mercato. Una ripresa rassicurante ma ancora lontana dai valori espressi nel 2013, quando solo nel primo semestre l’export italiano nell’Ueea (Russia, Bielorussia, Kazakistan, Armenia, Kirghizistan) toccava quota 5,7 miliardi di euro, il 32% in più rispetto a oggi. A trainare il ritorno del prodotto Italia, i settori industriali a partire dai macchinari meccanici (+30,4% a/a), in testa al paniere con 1,3 miliardi di euro nei sei mesi. Bene anche il tessile (808 milioni di euro, +14,5%) e soprattutto i prodotti chimici (333 milioni di euro, +20,3%) e gli apparecchi elettrici (279 milioni di euro, +47,9%). “Il nostro know how è storicamente importante in Russia e in Eurasia, ma lo potrà essere anche in Cina, a partire dai suoi grandi progetti infrastrutturali – ha detto il presidente di Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia, Antonio Fallico -. Qualche giorno fa proprio la Cina, che è ben rappresentata al Forum, ha infatti firmato un accordo per uno spazio economico comune con l’Unione eurasiatica. Il bacino di cui stiamo parlando, che si fonda su un terreno fertile, non è più quindi di 180 milioni di abitanti dell’Unione ma anche di 1,3 miliardi di cinesi”.
Dallo studio emerge come in 3 anni (2013-2016) si sia passati da un interscambio di 36,2 miliardi di euro, a 20,1 miliardi. A perdere, sul fronte delle esportazioni, in primis il Nord-Est (-1,7 miliardi di euro) e il Nord-Ovest (-1,6miliardi di euro), che assieme rappresentano l’80% delle vendite verso l’Ueea; segue il Centro Italia (-719 milioni di euro), e il Sud (-115 milioni di euro). Tra i settori che hanno risentito maggiormente, la meccanica (-1,3 miliardi di euro), l’abbigliamento (-520,5 milioni), la filiera della pelle (-403 milioni), l’automotive (-362,8 milioni), i mobili (-305,8 milioni), gli altri mezzi di trasporto (-274 milioni), i metalli (-259,4 milioni), l’elettrotecnica (-185,6 milioni) e l’alimentare (-165,4 milioni).
Al X Forum Eurasiatico di Verona attesi oltre 60 speaker tra ministri, politici e top manager italiani, europei ed eurasiatici. Il Forum Eurasiatico è organizzato da: Associazione Conoscere Eurasia, Fondazione Roscongress e Forum economico internazionale di San Pietroburgo in collaborazione con Intesa Sanpaolo; Rosneft; Gazprombank; Credit Bank of Moscow; Region – Group of Companies; Visa Handling Services, con il supporto di Banca Intesa Russia, Coeclerici e Generali Italia.

In allegato: programma X Forum economico eurasiatico di Verona

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