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FEDERAUTO: IMMATRICOLAZIONI AUTO EUROPA A GIUGNO +2,1%

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PAVAN BERNACCHI (FEDERAUTO): “IL MERCATO ITALIA A GIUGNO A +12,9%, SOPRATTUTTO PER LA FORTE INIEZIONE DI KILOMETRIZERO CHE HA RAGGIUNTO CIRCA IL 14% DEL RISULTATO TOTALE. KILOMETRIZERO CHE DAL 2016 AD OGGI SONO CRESCIUTE DI CIRCA IL 30%. MA ANCHE LA CRESCITA DEL NOLEGGIO POTREBBE CONTENERE DELLE FORZATURE. IN UNA PAROLA: NON SEMBRA ESSERE TUTTO ORO QUELLO CHE LUCCICA.”

Rallenta la crescita del mercato europeo (Ue+Efta) dell’auto che, secondo i dati diffusi dall’associazione dei costruttori europei Acea, nel mese di giugno ha registrato un incremento del +2,1% sullo stesso mese dello scorso anno con 1.540.299 nuove immatricolazioni. Nel mese di giugno, che porta il consuntivo del primo semestre a circa 8,5 milioni di nuove auto (+4,6% sullo stesso periodo del 2016), sono state determinanti le performance in negativo del Regno Unito (-4,8%) e della Germania (-3,5%), mentre l’Italia (+12,9%) si è confermata la piazza più dinamica del comparto, seguita da Spagna (+6,5%) e Francia (+1,6%).
Per il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi: “Le vendite auto europee sono trainate dal mercato italiano, che a giugno fa 6 volte meglio della media europea e nel semestre viaggia a velocità doppia rispetto alla performance del Vecchio Continente. Ma i facili entusiasmi sono frenati dalle nostre analisi. Secondo l’Osservatorio Federauto, che dispone dei dati puntuali di una vasta campionatura dei concessionari dei brand dislocati su tutto il territorio nazionale, sul dato di giugno influisce una forte iniezione di kilometrizero, valutata attorno al 14% del totale dei pezzi immatricolati. Nello scorso mese si è rilevata infatti fortissima la spinta delle case automobilistiche, e di riflesso dei concessionari, per raggiungere i target del semestre e non perdere così premi e quote di mercato. L’effetto è stato una crescita delle società – canale dove sono inserite le kilometrizero – del 33% rispetto a giugno 2016. Ma c’è un altro dato che allarma: le kilometrizero rispetto al 2016 sono cresciute di circa il 30%. E anche sulla crescita esponenziale del noleggio potrebbero celarsi delle forzature. In una parola: non sembra essere oro tutto quello che luccica”.

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