L’ASSESSORE REGIONALE ALL’AGRICOLTURA MAMMI: “ABBIAMO CHIESTO PIÙ RISORSE ALL’EUROPA, LA MIGLIOR RISPOSTA AI DAZI È CONTINUARE A LAVORARE COME SISTEMA”
C’è soddisfazione tra gli 80 espositori del Padiglione 1 dell’Emilia-Romagna nella giornata conclusiva del 57° Vinitaly di Verona. Nei quattro giorni della rassegna l’afflusso al padiglione emiliano romagnolo è stato costante, e ai business meeting già programmati si sono aggiunti molti incontri extra agenda. Sempre molto partecipate le 17 Masterclass che hanno permesso ad un folto pubblico di appassionati di approfondire la conoscenza dei 30 vini Dop regionali.
“Il Vinitaly 2025 dell’Emilia-Romagna è stato la miglior risposta a questo momento complesso, caratterizzato dall’offensiva economica americana sui dazi. – dichiara l’Assessore all’Agricoltura, Alimentare, Caccia e Pesca dell’Emilia-Romagna, Alessio Mammi – Abbiamo investito in una strategia promozionale condivisa che ha reso protagonisti i consorzi, le imprese, le cantine, per raccontare al meglio il nostro sistema vitivinicolo, da Piacenza a Rimini, e questa proposta ha pagato in termini di attenzione e promozione da parte degli operatori. Ora non ci fermiamo qui. Abbiamo chiesto al Commissario europeo Christophe Hansen molte più risorse per la promozione dei prodotti europei a indicazione geografica, fino a 1 miliardo di euro. Noi faremo la nostra parte con 7 milioni per la promozione del vino presso i paesi terzi, e altri 5 milioni entro fine anno per tutti i prodotti Dop e Igp in territorio europeo. Nei prossimi giorni lanceremo bandi da oltre 100 milioni di euro per gli investimenti delle imprese agricole e agroalimentari del nostro territorio. Saremo poi a New York con consorzi e imprese per la promozione al Summer Fancy Food a fine giugno e a seguire in Giappone per l’expo di Osaka. La miglior risposta ai dazi è continuare a lavorare come sistema per promuovere imprese e consorzi in tutto il mondo”.
Una grande eco mediatica ha accompagnato la presenza dell’Emilia-Romagna a Verona, caratterizzata dalla presenza di tanti personaggi della politica, dello sport e dello spettacolo: da Alberto Tomba e Simona Ventura, protagonisti dell’inaugurazione della prima giornata, a Carlo Cracco, “emiliano-romagnolo di adozione” arrivato martedì mattina per presentare i suoi vini assieme alla moglie Rosa Fanti, altra metà dell’azienda agricola avviata dalla coppia a Santarcangelo di Romagna (Rn), fino a Giancarlo Perbellini, chef tre stelle Michelin che ha fatto visita al padiglione emiliano-romagnolo nella giornata conclusiva dell’evento. Con un messaggio importante lanciato dal Commissario europeo alla Salute, Olivér Vàrhelny, che con la sua presenza al Padiglione 1 ha dato prova di come il vino possa costituire un elemento di valore per l’intero territorio, se consumato senza abusi.
“Il 57° Vinitaly è coinciso con un momento abbastanza difficile per il nostro settore, ma credo che anche questa volta la Regione Emilia-Romagna ha dimostrato di essere riuscita a fare sistema, ancorandosi a punti molto forti come il cibo e il turismo enogastronomico. – aggiunge Davide Frascari, presidente di Enoteca Regionale Emilia-Romagna – Questo Vinitaly è stato caratterizzato da un grande entusiasmo dei produttori. Il nostro nuovo concept “Vieni VIA con me”, con una nuova forma e nuovi colori, ha dato slancio e uniformità al padiglione 1. Anche questo fa parte di una visione d’insieme, e la capacità di unire vino, cibo e turismo enogastronomico è stata l’elemento più forte di questo Vinitaly. La presenza di Massimo Bottura e di Carlo Cracco ha dato prova del livello qualitativo dell’eccellenza della nostra regione, di cui il vino è ambasciatore. E nonostante le difficoltà del momento, ancora una volta il sistema Emilia-Romagna ha dimostrato di saper reagire”.
Una vetrina internazionale, quella di Veronafiere, che ha acceso i riflettori sul rapporto sempre più stretto tra vino e cibo di qualità, grazie alla presenza stellata – per la prima volta a Vinitaly all’interno del padiglione emiliano romagnolo – dello chef Massimo Bottura e dei piatti della Francescana Family con il ristorante “…Al Massimo”. Accanto a questo, tema focale è stata anche l’attrattività turistica della narrazione sul vino, in una regione che vanta siti e riconoscimenti UNESCO, una Food e Motor Valley uniche al mondo, la Riviera Romagnola sempre più ecosostenibile e un’offerta di turismo all’aria aperta che va dal Delta del Po alle Foreste Casentinesi passando per l’Appennino.
“Partecipare al Vinitaly per celebrare i trent’anni di Osteria Francescana ha assunto un significato profondo. – conclude Massimo Bottura – L’accoglienza al centro del progetto, la creatività dentro le cucine, le opere d’arte e la poesia intorno a noi. Un contesto unico per sottolineare l’importanza del legame tra cibo, territorio e cultura“.
80 espositori, 17 masterclass e migliaia di degustazioni che hanno reso protagonista il vigneto emiliano-romagnolo, generando una nuova consapevolezza non solo sulla versatilità delle sue produzioni, ma anche sulla capacità del comparto di reagire alla minaccia dei dazi imposti da uno dei più importanti mercati di riferimento per il settore.