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FEDERAUTO: IMMATRICOLAZIONI AUTO EUROPA A GENNAIO +10,1%

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PAVAN BERNACCHI: “NEL 2016 L’ITALIA ULTIMA IN EUROPA PER CRESCITA DEL PIL. PER FORTUNA IN CONTROTENDENZA IL MERCATO ITALIA DELLE AUTOMOBILI CHE A FRONTE DI UNA CRESCITA MEDIA EUROPEA DEL +6,5% LO SCORSO ANNO ERA CRESCIUTO DEL +15,8%. GENNAIO, DOVE IL RISULTATO ITALIANO AL +10,1% È IDENTICO ALLA MEDIA EUROPEA, FA BEN SPERARE. MA NUBI SI ADDENSANO ALL’ORIZZONTE COME LA MANOVRA CORRETTIVA E LA SITUAZIONE POLITICA”.

Inizio d’anno positivo per il mercato europeo (Ue+Efta) dell’auto che, stando ai dati diffusi dall’associazione dei costruttori europei Acea, nel mese di gennaio ha registrato 1.203.958 nuove immatricolazioni, migliorando del 10,1% la performance rispetto al primo mese dello scorso anno. Crescita in doppia cifra per quasi tutte le principali piazze europee, con la Spagna a +10,7%, seguita da Francia (+10,6%) e Germania (+10,5%). In perfetta media europea, l’Italia si guadagna la quarta posizione chiudendo gennaio in crescita del 10,1% sullo stesso mese 2015, con 171.556 nuove vetture immatricolate. Segno positivo anche per il Regno Unito, che conferma il risultato di dicembre con un +2,9%.
Per il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi: “Nel 2016 l’Italia ultima in Europa per crescita del PIL. Per fortuna in controtendenza il mercato Italia delle automobili che, a fronte di una crescita media europea del +6,5%, lo scorso anno era cresciuto del +15,8%. Gennaio, dove il risultato italiano al +10,1% è identico alla media europea, fa ben sperare. Ma nubi si addensano all’orizzonte come la manovra correttiva e la situazione politica. In particolare in Italia il PIL 2016 è cresciuto di uno 0,9%, addirittura meno della Grecia, mentre la media europea è quasi doppia (1,6%). Preoccupanti gli altri indicatori: la disoccupazione generale resta tra le più alte dell’area euro, oltre l’11%, quella giovanile supera il 40%, i nostri conti non sono in regola e serve una manovra correttiva complicata che potrebbe portare ad aumenti di accise e ai tanto temuti aumenti Iva nel 2018. A questo si aggiunge la situazione politica complessa dove ancora non si sa se l’attuale esecutivo arriverà o meno a scadenza. E’ per tutti questi fattori che invitiamo ancora alla prudenza sperando, nel contempo, che il mercato degli autoveicoli italiani permanga anche quest’anno in controtendenza”.

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